Il programma terapeutico-riabilitativo residenziale della Comunità “Ali d’Aquila” ha la durata presuntiva di 18 mesi, eventualmente prorogabili a seguito di rivalutazione multidimensionale, e mira ad un cambiamento profondo della persona. Il lavoro psico-clinico individua ed affronta le fragilità personali del paziente che possono essere state causa ed effetto della situazione di dipendenza e tende ad un profondo recupero psicofisico, socio-culturale e professionale, garantendo così un pieno reinserimento nella vita e nella società.
Durante la permanenza in comunità la persona viene aiutata a rafforzare il proprio Sé analizzando le dinamiche emotive, comportamentali e relazionali che contraddistinguono il funzionamento della persona.
Si svolgono attività terapeutiche ed educative volte ad aumentare la consapevolezza di sé e a modificare gli atteggiamenti problematici.
il programma prevede una fase residenziale iniziale ed una successiva fase di reinserimento
FASE RESIDENZIALE
La fase residenziale ha la durata presuntiva di 14/15 mesi. Durante tale periodo avviene la crescita vera e propria della personalità attraverso la comprensione delle regole, dei valori proposti, della metodicità e dell’importanza del lavoro. Esso è caratterizzato dalla riscoperta e riappropriazione del proprio corpo e del “SE”. Qualora al momento dell’ingresso in comunità il ragazzo fosse ancora in una condizione di intossicazione da sostanze, il primo periodo sarà utilizzato per completare il processo di disintossicazione secondo gli accordi presi con il Ser.D. di appartenenza, in modo da affrontare il programma con la necessaria lucidità.
Dopo l’ingresso, nei primi mesi del percorso comunitario si affronta la fase iniziale di accoglienza residenziale che non ha una durata prestabilita in quanto essa varia in base alla situazione personale e al vissuto di ogni singolo ospite. Durante tale periodo il ragazzo sarà motivato, sostenuto e chiamato a prendere consapevolezza del percorso intrapreso. Durante tale periodo il ragazzo si abitua al contesto comunitario, si affida ad esso ed apprende le regole comportamentali, effettuando eventualmente lo “scalaggio” stabilito e seguito dal Ser.D. di riferimento. L’assunzione dei farmaci avviene sotto la sorveglianza dell’operatore di turno e viene registrata nel Foglio settimanale di assunzione terapie. Durante la fase residenziale i ragazzi riscoprono l’importanza d’essere protagonisti della propria vita e della propria storia e la fiducia verso sé stessi e gli altri, attraverso il consolidamento di determinati valori esistenziali e comportamentali.
Essi rinsaldano la decisione di cambiamento, ricercano una nuova qualità della vita e recuperano il senso di responsabilità ed il valore del lavoro e dell’impegno quotidiano.
Riscoprono quindi un’adeguata capacità progettuale che li porta a rinsaldare, ove possibile, i rapporti familiari e a programmare adeguatamente il proprio reinserimento futuro.
VERIFICHE PERIODICHE
Durante la fase del residenziale sono previste tre “verifiche“ presso il proprio nucleo familiare o in altre situazioni ritenute idonee dall’équipe (psicologo, assistente sociale ed operatore/educatore), della durata rispettivamente di 7-10-15 giorni, per accertare se il cammino fatto ha contribuito a rendere il ragazzo più sicuro, se lo ha rafforzato nell’autocontrollo e se, effettivamente, ne ha cambiato il vecchio stile di vita.
La prima verifica avviene intorno ai 5 mesi di cammino, la seconda tra i 9 e i 10 mesi, la terza tra i 14 e i 15 mesi, a seconda delle specifiche esigenze terapeutiche di ogni singolo ragazzo.
Le verifiche vengono stabilite nell’ambito delle riunioni periodiche dell’équipe e comunicate poi all’utente.
Ogni verifica persegue il raggiungimento di alcuni obiettivi, concordati nelle riunioni settimanali di gruppo e successivamente “riverificati” al rientro del giovane nella struttura sia da parte degli operatori che nelle riunioni di verifica con i compagni di percorso.
Prima verifica: (durata sette giorni)
Il giovane sperimenta il rientro a casa, con il suo nuovo stile di vita e approccia in modo nuovo la famiglia, tendendo sempre alla valorizzazione del positivo e al rispetto di alcune regole prestabilite (es. cura della camera, gestione delle sigarette, ecc.). Sperimenta il grado di indipendenza e di distacco dalle sostanze.
Seconda verifica: (durata dieci giorni)
Il giovane, ormai più autonomo nella gestione di sé, esce fuori dal contesto familiare per intessere nuovi rapporti relazionali, lasciando i vecchi contesti di riferimento amicali per sperimentarne di nuovi, sempre valutando il reale distacco dal vecchio modus vivendi, comincia a ricostruire le dinamiche familiari rinsaldando i rapporti prima sfaldati.
Terza verifica: (quindici giorni)
Ultima verifica del percorso residenziale che mira alla valutazione finale del grado d’autonomia raggiunto dall’ospite; in particolare viene stimolato ad essere protagonista, a dar senso alle proprie scelte, iniziando a progettarsi nei vari ambiti: la famiglia, gli amici, il lavoro, il tempo libero.
Durante tali verifiche sono dati loro dei suggerimenti quali quelli di rispettare gli impegni presi (alcol, sigarette, orari, mansioni quotidiane, ecc.), di migliorare le relazioni familiari e di crearsi un nuovo ambiente sociale dove sperimentare la propria crescita valoriale.
La famiglia, anche in questa fase, assume un ruolo fondamentale e delicato, accompagnando l’ospite nelle sue scelte.
Nel caso in cui la famiglia non rappresentasse un ambiente idoneo al raggiungimento degli obiettivi preposti, la Comunità provvede a disporre la verifica in un altro contesto più favorevole tendenzialmente all’interno della struttura.
Le date delle verifiche vengono comunicate ai Ser.D. di appartenenza e l’esito delle stesse viene annotato a cura dello psicologo sulla Cartella personale dell’utente.